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DAI ANDIAMO A STOCCOLMA !!!


” decide one note that you want to play. play it with the following accompaniment: the woods from 5 am to 8 am in summer. “

Cerco la bellezza. Mi manca poter suonare in un bosco. Deve essere bello. Deve essere bello passeggiare a i piedi nudi sul sottobosco morbido, di muschio e legnetti – tra gli alberi alti- le mani che scorrono sui tronchi, accarezzate dagli aghi verdi – sotto il cielo grigio- le nuvole negli occhi che si spostano velocemente. Deve essere bello abitare in una di quelle case rosso scuro – il campo giallo scuro che ondeggia fuori dalla finestra- dove appena fuori dalle mura trovi una foresta alle tue spalle – il verde che riempie la vista. Deve essere bello dormire nel silenzio – il rumore delle stelle che brillano, l’ondeggiare della vita del bosco-.

Stoccolma è una città bella. Non ha monumenti famosi o grandi attrazioni turistiche. Ha un Luna Park, che si chiama Gröna Lund; uno zoo che è anche museo all’aperto; tante navi, una vichinga; ha più musei d’arte, uno era la collezione del principe Eugenio, un altro hai quadri di Munch e Picasso e Dalì e Braque; ha un palazzo reale e una famiglia reale, come nelle fiabe; ma anche un Parlamento, ed è quello che collega l’isola della città vecchia (che si chiama Gamla Stan) e la città più moderna e “continentale”; ha un’altra moneta, le corone svedesi, SEK; ha tanti parchi, immersi nella città, dietro ogni angolo, in ogni zona; ha tanta acqua, che si insinua tra le vie del centro tra ponti e porti; ha tanti locali etnici, tanti ristoranti giapponesi, tanti italiani. Siamo lontani.

È una città bella perché ha tanti palazzi colorati, dalle forme strane, un po’ barocche e un po’ gotiche, con i tetti a spiovente come tutte le città dove nevica e neri come quelli che ho visto in Irlanda. Un tetto era solo di facciata, un’illusione per chi guarda dalla strada e dall’altra parte non c’è nulla. E questi palazzi si affacciano sul mare che ormai è un fiume, o sul fiume che ormai è mare, e che se c’è il Sole sbrilluccica.

È una città bella perché nasce come un intreccio di vie piccole e strette che scendendo portano al contorno dell’isola, e salendo portano a scorci panoramici da belvedere.

È bella perché ha un ristorante che si chiama “under eken”, sotto la quercia, e i tavolini sono davvero riparati da questa quercia che occupa il suo spazio tra case e strade e la luce calda del lampione.

È una città bella perché è silenziosa.

È bella la cucina tipica, che mette la marmellata accanto alle Köttbullar, le polpette di carne, e che fa piatti enormi che, come diceva Rino Gaetano, “se mangi stai colma, dove puoi dire io sto colma a Stoccolma”.

È bella perché ha un lingua completamente diversa, però se fai attenzione in qualche giorno qualcosa impari.

È una bella città perché gli abitanti cercano sempre di essere gentili, ed è impossibile e impensabile arrivare a fine giornata senza aver parlato con qualcuno.

È bella perché c’è ancora tante gente che va a fare la spesa al mercato, all’ Östermalms Saluhall, che è anche un luogo di ritrovo.

È bella perché risuonano per le strade le canzoni dei Beatles e di Simon&Garfunkel, o delle canzoni nuove di due ragazzi.

È bella perché gli animali non hanno paura delle persone.

È bella perché ci sono ancora negozi senza insegna, con una vetrina piena di francobolli, che vendono chissà quali reperti accumulati in una vita ( o anche più).

Bella perché le ragazze per strada si fermano a vedere un piattino di porcellana, e perché è pieno di negozi dell’usato e di negozi di musica che (s)vendono vinili.

È bella perché è strana, perché ognuno si veste e si acconcia come vuole, anche se vuol dire andare vestiti completamente di verde; perché si usano le macchine d’epoca per spostarsi in città che sembra di essere stati catapultati in Grease; perché alle 11 di sera non c’è più nessuno per strada, anche se fino alle 22 non è buio d’estate, ma già alle 22 hanno chiuso le cucine al centro.

È bella perché va vissuta, e non visitata. Perché bisogna fermarsi nei parchi a dare da mangiare alle papere o ad arrampicarsi sugli alberi, o a stare sdraiati accanto a chi festeggia l’addio al celibato, o passeggiare per le vie senza paura di perdersi, perché basta scendere per ritrovarsi. Perché bisogna inserirsi nei ritmi e lasciar trascorrere le giornate senza cercare di farle fruttare al massimo.

Ed è bella perché il cielo non ha gli stessi colori di qua, le nuvole sono più basse e la luce più marcata, più forte, più “nordica”.

Stoccolma. Una città bella.

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