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SOMMELIER PER UN GIORNO


Il museo della civiltà del Vino Primitivo, situato all’interno della cantina Produttori Vini Manduria (TA), è una tappa obbligatoria per chi soggiorna in terra pugliese.

Entrando si è accolti subito dall’odore di ottimo vino e da enormi botti in legno che fanno da padrone nell’arredamento dell’enorme sala.

Per cominciare si parte con la visita del Museo sotto grandi volte di pietra. Qui troviamo tutta l’evoluzione della tradizione dalla metà dell’Ottocento fino ai nostri giorni. Troviamo oggetti di vita quotidiana del ricco e del povero contadino, oggetti per la lavorazione della terra, del vino e dell’olio. Vi è un “viaggio” tecnologico degli strumenti, dai torchi ai contenitori per vini, ai macchinari più sofisticati. Attraverso questa visita vi è la consapevolezza delle proprie radici culturali che sopravvivono ancora oggi e anche delle radici tecniche che, con un occhio al futuro, hanno apportato nuove tecniche di produzione.

L’avventura di questa azienda si ufficializza nel 1932 con l’Istituzione del “Consorzio produttori vini e mosti rossi superiori da taglio per la zona di Manduria”. Le sorti dell’azienda si intrecciano in maniera indissolubile a quelle del prodotto principe del territorio il “Primitivo di Manduria”, vino dapprima relegato al basso rango di vino migliorativo, destinato cioè ad irrobustire le blasonate etichette francesi e del nord Italia, poi bistrattato e umiliato durante gli anni bui del metanolo ed infine risorto quando intorno alla metà degli anni ’90 si è deciso di operare un’inversione di rotta puntando sulla qualità e sul valore aggiunto della bottiglia. E così, oggi, convinti che il buon vino nasca ancora nei campi, si è riusciti a circoscrivere la base produttiva e, grazie al supporto di un agronomo, a seguire meglio il lavoro dei nostri soci facendo in modo che si producano ogni anno uve sane e dalle qualità organolettiche superiori . Il Consorzio Produttori Vini dispone oggi di 900 ettari di vigna, più della metà ancora allevata con il tradizionale sistema ad alberello e difende strenuamente il lavoro di 400 piccoli artigiani del vino, gli unici a potersi fregiare dell’appellativo di Maestri in Primitivo.

Al termine della visita del Museo si passa alla degustazione del Primitivo accompagnato con piatti della tradizione, dove sia il vino che i prodotti tipici sono raccontati e si gusta pienamente ogni sapore ed odore (anche per i meno esperti) soprattutto grazie agli attenti e preparati sommeliers.

Inizialmente si comincia con il Lirica, 100% Primitivo con una gradazione alcolica di 14,00% Vol. Il suo affinamento avviene in 9 mesi in botte grande. Dal colore rosso rubino possiamo sentire tutti gli odori dei frutti rossi con una nota legnosa. Dal sapore secco, caldo, tannico accompagna primi e secondi piatti e la sua temperatura di servizio è tra i 16°-18°.

Come secondo vino abbiamo il Memoria, 100% Primitivo, il suo affinamento avviene in bottiglia. La sua gradazione alcolica è di 14,00% Vol. Dal colore rosso rubino con effetti violacei. I profumi che evoca sono la ciliegia, la prugna e la mora dal sapore caldo e morbido. Si predilige per i secondi piatti con una temperatura di servizio sempre tra i 16°-18°.

Arriviamo al Sonetto, 100% Primitivo il suo affinamento avviene in due anni in barriques di rovere francese Alliers. Ha una gradazione alcolica di 14,50% Vol. Ha un colore rosso cupo e si avvertono i profumi dei frutti maturi e le note speziate del legno. Ha un sapore secco, caldo e leggermente morbido. Generalmente il Sonetto è considerato il protagonista della serata, quindi anche singolarmente può essere degustato, ma può anche accompagnare secondi piatti con una temperatura di servizio tra i 16°-18°.

Come quarto vino abbiamo un Elegia, anch’esso Primitivo al 100% con una gradazione alcolica di 15,00% Vol. Il suo affinamento avviene in 12 mesi in barriques francesi di legno Allier. Anche questo dal colore rosso rubino, notiamo odore di confettura, vaniglia e note balsamiche sul finale. Dal sapore morbido accompagna principalmente i secondi piatti e la temperatura di servizio è sempre sui 16°-18°.

Per concludere abbiamo degustato il Madrigale, 100% Primitivo con una gradazione alcolica di minimo 15,00% Vol. + 5% Vol. Il suo affinamento avviene in bottiglia. Dal colore rosso intenso con riflessi porpora, il suo profumo è intenso e ricorda la frutta secca ed il cacao. Dal sapore dolce e morbido questo vino è adatto per la pasticceria secca e per i formaggi erborinati, con una temperatura di servizio tra i 10°-14°.

Dalla visita del Museo all’esperienza della degustazione vi è un filo conduttore che racconta, evoca e celebra un’identità preziosa e che merita pienamente di essere un punto fondamentale dell’enoturismo italiano.

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